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《罗马法与现代民法》
Diritto romano e diritto civile moderno
法律拉丁语
Lingua latina giuridica

La polemica sulla codificazione del diritto civile cinese

 

                                                                             Xue Jun

 

La storia breve sulla codificazione del diritto civile cinese

 

(1) il primo movimento della codificazione moderna in Cina.

Fino all’anno 1907, l’ordinamento giuridico cinese non ebbe quasi nessun rapporto sostanziale con i sistemi giuridici romanistico e common law. Nella storia millenaria, la società cinese formò un sistema giuridico assolutamente indipendente dalle influenze esterne. Invece, il livello superiore della cultura cinese esercitò una grande attrazione sui paesi vicini. Anche nella sfera giuridica, il sistema giuridico cinese fu un modello dei paesi vicini. Perciò, si dice nella storia giuridica asiatica orientale, ci fu un c.d. sistema giuridico del diritto cinese includendo la Cina, la Korea, il Giaponne e il Vietnam ect.

Dopo la guerra dell’Oppio con L’Ingliterra nell’anno 1840, la Cina fu messa sotto dall’invasione durevole dei paesi occidentali e crollò di giorno in giorno, fino all’anno 1900, la situazione diventò più pericolosa. Dopo il movimento di Boxer e la guerra contro l’alleanza di otto paesi occidentali, anche la sovranità e l’integrità territoriale della Cina furono i problemi indefiniti. Per salvare il regno dell’impero, anche per salvare la cultura cinese tradizionale, il governo di Dinastìa Qing decise di riformare il sistema giuridico per perseguire il rinforzo dello stato. In questo contesto storico, la Cina cominciò la riforma giuridica e a studiare il diritto dei paesi europei.

Nell’anno 1907, il governo nominò il Shen Jaben, uno dei più grandi giuristi di quel tempo, e il Wu Tingfang, un famoso studioso che studiò la giurisprudenza in Europa, il ministero della riformazione del diritto. Il Shen e il Wu, insieme con un altro studioso il Yu Liansan, in quell’anno cominciarono la redazione di un codice civile cinese. Questo fu il primo movimento della codificazione nel senso moderno nella storia cinese. La stesura del codice civile fu finita dopo quattro anni, cioè nel’1911.

       Nell’anno 1911, la rivoluzione repubblicana sotto la direzione del Sun Yeshen rovesciò il governo dell’imperatore della dinastia Qing, per la prima volta nella storia cinese fu fondata la repubbilca. Naturalmente, la stesura del codice civile della dinastia Qing non ebbe l’opportunità di essere promulgato. Ma questo codice civile in relatà ha segnato decisamente la strada succesiva dello sviluppo del diritto civile cinese. Vediamo i caratteri del codice.

       Il codice è composto da cinque libiriil primo libro sulla parte generale, il secondo libro sulle obbligazioni, il terzo libro sulla proprietà, il quarto libro sulla famiglia, l’ultimo libro sulla succesione. Ovviamente, si adopera la struttura pandettistica del codice tedesco secondo la dottrina tedesca. Nell’interno del codice, si adoperano anche i concetti giuridici dal sistema giuridico romanistico. Fu la prima volta nella storia giuridica cinese che si usò una lingua giuridica totalmente diversa dalla lingua giuridica cinese tradizionale per scrivere un codice, per descrivere i diritti e doveri dei cittadini. Questa riforma è la trasformazione giuridica più importante nella storia moderna cinese. Da quel punto in poi, si può dire che la Cina è entrata nella grande famiglia giuridica romanistica. Da questo punto di vista, nel primo movimento della codificazione del diritto civile cinese, la Cina aveva fatto una scelta importantissima, con cui, la Cina aveva deciso di seguire il modello giuridico romanistico. Con riferimento delle differenze interne nella grande famiglia giuridica, la Cina seguiva più precisamente il modello giuridico tedesco.

       Il problema da spiegare è perche la Cina ha fatto questa scelta? Possiamo rispondere da due punti di vista.

       Il primo, la riforma giuridica nella fine della Dinastia di Qing fu un trapiantamento giuridco sotto il nome della codificazione, per cui, la Cina naturalemte si concentrò sui paesi che avevano un codice civile formale. Siccome il diritto codificato è un tipo di diritto più ordinato e sistematico, più chiaro che il diritto esistente nella forma dei precedenti giuridici vincolanti cioè il case law, il diritto codificato è un tipo di diritto più facile e più conveniente da trapiantare. Con questi riferimenti, si comprende perché la Cina ha deciso di studiare il sistema romanistico anziché il common law, non proprio per la superiorità dottrinale ma la covinenza fu il fattore decisivo della scelta della Cina.

       Il secondo è l’influenza dal Giappone. Nella storia fino alla metà del diciottesimo secolo, il Giaponne fu sempre sotto l’influenza culturale cinese. Ma quasi nello stesso periodo, nella seconda parte del dicianovesimo secolo, la Cina e il Giappone subirono le invasioni dei paesi occidentali, il Giappone subito cominciò le grandi riforme politiche e sociali, ma la Cina proprio per la sua grandezza e un orgoglio culturale, restò ferma, dopo cinquanta anni, si videro le differenze, il Giappone diventò uno dei paesi più forti del mondo, ma la Cina perse importanza. Nella guerra dell’anno 1895 fra la Cina e il Giappone per l’egemonia sulla Korea, la Cina fu sconfitta completamente dal Giappone. Questa guerra ebbe una grande influenza sul pensiero dei cinesi. Nell’anno 1898, i funzionari superiori del governo della Dinastia e gli intellettuali produssero un movimento di riforma politica secondo il modello del Giappone, ma per l’opposizione intransigente dei conservatori, i capi del movimento furono uccisi dall’imperatrice che era a capo del gruppo dei conservatori. Fino all’anno 1907, anche il gruppo dei conservatori seppe che la riforma fu inevitabile e decise di cominciare la riforma secondo il modello del Giappone.

       Il Giappone, nella riforma giuridica, ebbe, diciamo così, copiato le istituzioni giuridiche tedesche. Siccome i giuristi giapponesi crearono una serie di concetti giuridici per l’espressione e la recezione dei concetti giuridici romanistici in lingua giapponese, La Cina poteva approfittare di questo fatto. Poiché il giapponese è una lingua sviluppata dal cinese, ci sono molte assomiglianze fra le due lingue. la Cina poteva usare i concetti giuridici che furono creati dai giuristi giapponesi anziché creare una serie di concetti giuridici cinesi per la recezione dei concetti giuridici romanistici. Proprio in quel tempo, la Cina ebbe pochi giuristi moderni, perciò, i primi due libiri del codici civile sopradetto furono redatte dai giuristi giapponesi che erano invitati dal governo cinese. Per questi fatti, si può dire che la Cina ha fatto una scelta seguendo il Giappone, ed attraverso il Giappone, il modello giuridico romanistico, entrò nella vita giuridica cinese.

       In conclusione, la prima codificazione del diritto cinese è proprio un’inizio della riforma del sistema giuridco tradizionale cinese, è un simbolo per la Cina dell’entrata della famiglia giuridica romanistica, è un punto di svolta dello sviluppo del diritto cinese, da quel tempo in poi, la Cina ha cominciato il processo della modernizzazione del diritto civile che dura fino ad oggi e sicuramente questo processo continuerà.

       (2)la codificazione del diritto civile nel governo del GuoMinDang

       Il primo codice civile nella storia cinese fu codificato nell’anno 1911, ma la rivoluzione nello stesso anno impedi che il codice venisse messo in vigore. Dal’inizio del 1912, in Cina finisce la storia della monarchia e comincia la repubblica. Ma per la debolezza delle borgesie, la cina cadde subito nelle guerre civili. Fino 1927, la figura più forte nelle guerre, il Giang Jieshi riuscì a riunificare la Cina e a cancellare le forze militari territoriali e ricominciò a stabilire il governo e la società sul diritto, perciò ordinò di codificare un codice civile nuovo. Questa fu la seconda codificazione del diritto civile. Il lavoro cominciò dall’anno 1929 e finì dopo due anni, cioè 1931. i codificatori furono tutti i giuristi cinesi, qualche studioso nel gruppo ebbe esperienze della ricerca sul diritto in Giappone, Germania e Francia. La conoscenza  delle dottrine moderne fu perfetta, il metodo del diritto comparato fu usato ampiamente nella codificazione.

       Il codicie civile di Guo Mindang è composto da cinque libri, il primo è sulla parte generale, il secondo è sulle obbligazioni, il terzo è sulle proprietà, il quarto è sulla famiglia, l’ultimo è sulle succesioni. Possaimo vedere che la struttura è uguale al codice civile precedente. Ma la differenza è che questo codice fu promulgato nell’anno 1931, quindi è il primo codice civile che fu messo in atto nella storia giuridica cinese.

       Ma la storia cinese nel ventesimo secolo non permetteva un periodo tranquillo per il codice. Dopo la promulgazione del codice, il Giappone invase la cina, nello stesso tempo, le rivoluzioni dei comunisti scoppiarono, fino all’anno 1949, questo codice in realtà funzionò solo nelle poche città centrali, nella vasta campagna e nelle città piccole si usò ancora diritto consuetudinario. Da questo punto di vista, il codice civile di Guo Mindang, fu soltanto promulgato formalmente, in realtà esercitò pochissima influenza sulla vita quoditiana dei cittadini cinesi.

       Il primo Ottobre 1949, la Repubblica popolare cinese fu fondata a Pechino, l’ex-presidente del governo di Guo Mindang il Jiang Jieshi fu mandato con il suo seguito a Taiwan dai comunisti. Il Jiang rifondò il suo governo a Taiwan. Questo governo secondo il diritto pubblico internazionale è un governo illegale. Ma nei fatti, il codicie civile dell’anno 1931 ancora rimane in atto in Taiwan fin oggi. A Taiwan, con grande sforzo dei giuristi e dei funzionari, adesso, il codice civile non è un codice soltanto sulle carte ma anche sta esercitando una grande importanza nella vita civile. Le dottrine sul diritto civile di Taiwan hanno una grande influenza sulle dottrine civilistiche della Cina continentale.

       (3)la codificazione del diritto civile nell’età della Repubblica popolare cinese

       Dopo la fondazione della Repubblica popolare cinese, il governo per esprimere la volontà di distruggere tutti i rapporti con la c.d. società vecchia, ordinò di abrogare tutte le leggi del governo precedente, anche il codice civile di Guo Mindang. Quindi, un’altra volta, la Cina diventò un paese che fece parte della famiglia giuridica romanistica ma senza un codice civile.

       Dal 1949 al 1976, la Cina cadde nelle guerre e i numerosi movimenti politici. Il periodo di maggiore confusione fu proprio la c.d. grande rivoluzione culturale dal 1966 fino 1976. Durante questo periodo, la società cinese in realtà fu una società senza legge, il nichilismo del diritto dominò anche nel livello politico. Il presidente che fu eletto legalmente fu ucciso dai rivoluzionari e senza processo senza la possibilità di difendersi.

       Dall’anno 1979, il Deng Xiaoping riuscì a controllare la situazione e decise di stabilire il governo sulle leggi e iniziò ad aprire le porte della Cina all’esterno e a riformare il regime politico. La legislazione del diritto civile era cominciata da quel momento. La proposta della codificazione del diritto civile era supposta dai giuristi, ma la società si trovava in un processo di trasformazione molto rapido, quindi non aveva un fondamento stabile per la codificazione. Per soddisfare le grandi necessità dei regolamenti civilistici, nell’anno 1986, la Cina aveva promulgato la legge dei principi generali del diritto civile. Questa legge è proprio come un codice civile conciso, un’opera in luogo di un codice civile. Ma questa legge ha soltanto 156 articoli. Con questi pochi articoli non si riesce a regolare la società civile.

       Dopo l’anno 1992, la Cina finalmente si è liberata dal gioco dell’ideologia, ha deciso di stabilire un sistema economico sul mercato, il sistema economia pianificata è abrogato quasi completamente. Fino a questo punto, le condizioni necessarie per la codificazione sono maturate. Entro pochi anni dall’anno 1992, le leggi commerciali speciali sono promulgate subito, per esempio, la legge sull’azienda, la legge sull’assicurazione, la legge sulla navigazione, la legge sulla borsa. La codificazione del diritto civile è anche messa nel progetto della legislazione del governo. Nell’anno 1999, la legge sui contratti cinesi è promulgata. La redazione di questa legge è considerata dai giuristi cinesi come il primo passo verso il codice civile nel progetto. In questi giorni, i giuristi cinesi si stanno concentrando sulla legislazione della legge sui diritti reali. Anche un gruppo di studiosi sta lavorando sulla legge sulla famiglia. Secondo il progetto, entro cinque anni, un codice civile cinese nascerà all’inizio di questo secolo.

 

       2. i caratteri principali della codificazione che si sta svolgendo in Cina.

       (1) lo scopo della codificazione

       Con il grande sviluppo economico, adesso la Cina non teme più di non far parte delle nazioni del mondo. Quindi, lo scopo della codificazione con cui i cinesi riformano il sistema giuridico non è quello di salvare la nazione ma soltanto di stabilire una serie di leggi che si adattano al sistema economico del mercato. Proprio per questo, non vi è grande urgenza nella codificazione e i giuristi possono riempire questo impegno con più prudenza e più pazienza.

       Nelle codificazoni precedenti, le neccesità politiche, le intenzioni di salvare la nazione, la volontà di seguire un altro paese ciecamente avevano fatto della codificazione un’azione più simbolica che realistica per cui i codici civili codificati non avevano nessuna efficacia reale e restavano codici soltanto sulle carte.

       Oggi, la situazione sta cambiando. Possiamo vedere una codificazione nel senso vero e proprio, in fatti, la attenzioni giuridiche sono maggiori di quelle politiche.

       (2)la natura della codificazione

       Come ho gia detto sopra, la Cina è entrata nel sistema giuridico romanistico cento anni fa, attraverso la prima codificazione del diritto civile. Fin ad oggi, i giuristi cinesi hanno condotto ricerche più approfondite sulle dottrine e sulle istutuzioni civilistiche del sistema giuridico romanistico. Molti libri sulla giurisprudenza europea sono tradotti in cinese. Anche gli studiosi cinesi hanno fatto riferimento direttamente al diritto romano e non alle dottrine tedesche. La recezione del diritto romano dall’anno 1989 sotto la direzione del’Prof.Schipani di Italia e il Prof.Jiang Ping di Cina ha avuto grande importanza in Cina. Nella recezione, lo studio del diritto romano in Cina si è fondato sulle fonti giuridiche romane. Per cui, gli studiosi cinesi possono fare ricerche retroative delle singole istituzioni fino l’epoca romana. Tutto questo significa che la Cina come un membro della famiglia giuridica romanistica, ha finito la fase di trapianto acritico del diritto. Mi sembra che adesso il rapporto fra la Cina e l’Italia, la Germania, la Francia, non sia di passiva recezione, ma la Cina sta cercando un dialogo critico dentro la famiglia giuridica. La codificazione, quindi, è una attività che i giuristi cinesi secondo le neccesità sociali e le dottrine civilistiche cinesi esprimono attraverso propri pensieri giuridici. Da questo punto di vista, possiamo prevedere che gli elementi creativi della codificazione cinese non saranno pochi.

       (3)le influenze del common law

       Dopo la seconda guerra mondiale, gli Stati Uniti diventano il paese più forte del mondo. Il sistema del common law con la forza degli stati uniti ha incontrato una ripresa nel mondo giuridico. Dopo l’anno 1980, il rapporto commerciale fra la Cina e gli Stati Uniti si siviluppa rapidamente e lo scambio culturale fra le due nazioni si è rinforzato. Ci sono molti studenti cinesi che vanno in America a studiare la giurisprudenza. Adesso le dottrine americane di giurisprudenza hanno una grande l’influenza in Cina, specialmente la filosofia del diritto, la sociologia del diritto. Nella sfera del diritto civile, la metodologia americana è abbastanza forte, per esempio, la legge sui contratti, the torts law, cioè le obbilgazioni dei daneggiamenti, e le dottrine americane sono tenute in grande conto dai giuristi cinesi. Nella legge sui contratti che è gia promulgata, possiamo vedere le traccie delle dottrine americane. Perciò, nella codificazione del diritto civlie, i giursiti cinesi sicuramente approfitteranno delle esperienze giuridiche del Common law. Su questo problema, la Cina non ha la necessità di rispettera la tradizione, perché ha differenza di quella giuridica romanistica, come la tradizione risale a non più di cento anni. Sotto ogni rispetto, questa esperienza è soltanto una breve scena nella storia giuridica cinese. Speriamo che i giuristi cinesi riusciranno a creare un codice che metta insieme i due grandi sistemi giuridici comtemporanei.

       (4)la rivalutazione della cultura cinese tradizionale nella codificazione

      Per i cinesi, il ventesimo secolo della storia cinese è un periodo umiliante. Dopo cento anni, il popolo cinese desidera una ripresa nazionale. Ristabilendo la fiducia nelle proprie forze, i cinesi apprezzano di nuovo la cultura e di loro valori. Siccome il codice civile si applicherà nella società cinese, non si può trascurare la dipendenza del codice dalla realtà sociale. La codificazione deve rispettare le opinioni comuni nella società, altrimenti, rimane sempre un codice sulle carte.

       (5)la lotta fra giurisprudenza e politica

       Questo è un problema più complicato. In venti anni di riforme economiche, il regime economico è rinnovato e razionalizzato completamente, ma al livello politico, le riforme sono molto più indietro di quelle economiche. Il diritto privato, da questo punto di vista, è molto più avanzato di quello pubblico. Qualche istituzione privata, quando si riferisce al regime politico diventa un problema non soltanto giurisprudenziale ma anche politico. Se non si capisce questo contesto politico, non si possono capire i significati reali nei dibattiti sul livello giurisprudenziale. Penso di poter dare qualche spiegazione concreta nei testi seguenti.

 

       3. la situazione della codifcazione e le polemiche principali nella codificazione

1la situazione recente

Ho gia detto che la legge sui contratti del’anno 1999, è considerata il primo passo verso la codificazione. Non parlo dei meriti di questa legge, ma purtroppo, secondo i criteri della codificazione, questa legge ha qualche difetto nella completezza, particolarmente nella parte speciale. Adesso i giuristi stanno facendo la redazione della legge sui diritti reali. Ma a causa delle grandi controversie fra i giuristi e gli interventi delle forze politiche, il processo si è qusai fermato. Le stesure proposte dai giuristi sono rifiutate dal governo. Su questa legge, la contraposizione fra i giuristi e i governanti, cioè la contrapposizione fra la giurisprudenza e la politica è molto grave.

       A livello accademico, le polemiche intense sono cadute tra i giuristi civilistici cinesi. I temi principali, riferiti nei dibattiti, sono riportati di seguito:

       (a)gli orientamenti della codificazione

       Il problema centrale è la successione delle dottrine pandettistiche, specialmente sulla struttura del codice civile tedesco. Secondo il Liang Huixing, il professore del diritto civile più influente in Cina, le grandi influenze delle dottrine pandettistiche sono fatti che non si possono né negare e nécambiare, quindi nella codificazione del diritto civile cinese si debbono rispettare e usare come risorse accademiche. Perciò, il progetto del codice civile proposto da lui, è assolutamente fonato sulle dottrine pandettistiche. Per la struttura del codice si adopera la stessa struttura del codice tedesco con minori revisioni possibili. Ma c’è anche qualche studioso contrario alla soluzione proposta dal Prof.Liang, secondo loro, le dottrine pandettistiche sono i prodotti di quasi due cento anni fa, quindi è un modello superato. La Cina non deve seguire questo modello, ma deve seguire le dottrine più recenti. Per esempio, si devono considerare seriamente le ragioni del rifiuto di una grande parte generale come il codice civile tedesco.

       (b)le teorie fondamentali del codice civile cinese

       Si dice che ogni codice civile ha le proprie teorie fondamentali. Con queste teorie, quando nel codice ci sono contraddizioni fra i diversi valori giuridici, si giudica, quale tipo di valore sia più preminente. Su questo tema, il Xu Guodong, che è fra i professori più famosi in Cina, ha proposto una teoria sulla filosofia del diritto civile. In Cina, la sua teoria è chiamata “neo-umanesimo”. Dal punto di vista dell’“umanesimo”, la teoria del Prof.Xu si concentra sull’importanza della protezione della persona dal potere politico e sulla libertà della persona. Egli ha reinterpretato la struttura delle Istituzioni di Gaio, cioè la tripartizione di “persona -– cosa ---azioni”, dandogli un significato umanistico, in quanto la persona è messa al primo posto ed è considerata il centro delle osservazioni giuridiche. Invece, secondo il codice civile tedesco, attraverso un’astrattazione, il soggetto giuridico astratto era posto in luogo della persona, quindi a livello strutturale, il codice tedesco ha cancellato la centralità della persona nel diritto civile. Dal punto di vista del “neo”, il Prof.Xu ha sottolineato che la soggettività assoluta della persona nel mondo sia soltanto un’opinione presuntuosa dell’uomo. Secondo il pensiero tradizionale cinese (adesso vediamo l’influenza della tradizione), l’uomo non è il padrone del mondo, ma il figlio dell’ambiente naturale. Ma nei codici civili tradizionali, l’ambiente naturale è totalmente oggettivato dall’uomo, la natura diventa una proprietà che serve soltanto alla volontà illimitata dell’uomo. Per distruggere le allucinazioni della centralità assoluta dell’uomo nei codici civili, nella codificazione del diritto civile cinese si deve approfittare del naturalismo nella cultura cinese, entro un livello accetabile, riconoscere l’ambiente naturale come un tipo di soggetto giuridico e si deve porre una limitazione del diritto della proprietà non soltanto per l’utilità sociale ma anche per l’utilità dell’ambiente naturale.

       Un’altra teoria fondamentale del codice civile deriva dalla teoria della società civile. Come nell’Europa orientale, in Cina, dopo il crollo dell’ideologia comunista e del totalitarismo, venne ripresa la teoria della società civile, secondo cui, la nazione si divide in due partiil governo politico e la società civile. Ogni cittadino ha due personalità nella vitanel governo politico, è il cittadino pubblico, nella società civile, è un cittadino privato. Il potere politico pubblico non può intervenire nella sfera privata dei cittadini. Il codice civile è la costituzione nella vita privata. Siccome nella società cinese, il governo ancora non è sotto limitazione esterne, qualche giurista dice che il codice civile ha proprio questa funzione di limitare il potere politico. Attraverso il codice civile, attarverso la tutela dell’autonomia privata, si limita il potere politico, è questo il vero scopo della codificazione.

       (c)Per quanto riguarda alcuni problemi difficili da risolvere nella codificazione, ci sono anche problemi lasciati dall’ex-rigeme comunista. Vorrei approfondirne due.

       1)Il problema della proprietà pubblica.

       Quando la repubblica popolare cinese fu fondata dal partito comunista cinese nell’anno 1949, la Cina seguiva le pratiche dell’ex-suoviet union e le dottrine marxiane per fondare una società sui principi della proprietà pubblica. Teoricamente, i cittadini privati possono avere i beni soltanto come mezzi di sussistenza, ma non come mezzi di produzione, perché secondo questa ideologia, se questi ultimi non fossero controllati pubblicamente, diventerebbero strumenti per sfruttare i lavoratori. Nella pratica, il sistema della proprietà pubblica si divideva in due forme, cioè la proprietà statale, e la proprietà colletiva. Per la proprietà statale, lo stato gestisce i beni pubblici in qualità di rappresentante del popoloper la proprietà colletiva, i lavoratori che costituiscono il collegio gestiscono assieme i beni colletivi. Nella costituzione di 1954, fu confermato questo tipo di regime. In Cina, nell’età comunista, lo stato era quasi l’unico proprietario dei beni pubblici. Il 90% dell’imprese erano statali, nel senso che lo stato, o più precisamente il governo, era l’unico proprietario. Per gestirle, il governo amministrava tutti i problemi dell’imprese per cui, questo compito non era molto diffrente dall’aministrazione pubblica. Siccome questo regime, in pratica, mostrava un problema di  grande inefficienza economica, con la riforma nell’anno 1992 è cominciato il processo di privatizzazione dei beni statali. Allora, per trovare una soluzione alla privatizzazione delle imprese statali, i giuristi, gli economisti ed gli specialisti della scienza politica proposero numerosi progetti. I giursiti insistettero che nel codice civile, si doveva abbandonare l’ideologia del primato della proprietà pubbica e dare uguali protezioni ad ogni tipo di proprietà. In altre parole, a livello giuridico, non ci sono differenze fra i beni pubblici e privati. Ma i politici non pensano così, in realtà loro possono approfittare dei vantaggi della proprietà publica. Prorpio per gli interventi politici,la legislazione della legge sui diritti reali si è fermata.

       2)il problema della legge agraria e la riforma agraria

       Secondo me, questo è il problema più importante in Cina. Bisogna trovare una buona soluzione per salvare la Cina, altrimenti, sarà distrutta. La Cina rimane ancora un paese in cui i contadini sono molto di più degli abitanti urbani. L’urbanizzazione non è mai arrivata ad un alto livello. Oggi, ci sono 800 milioni di contadini che abitano in campagna. La povertà dei contadini, le umiliazioni e le discriminazioni arrivano ad un grado incredibile. La prosperità economica infatti è un fenomeno presente soltanto nelle zone vicine al mare e nelle città centrali, nella vasta campagna invece, dal 1990, la situazione va sempre peggioando. Per spiegare questo problema, devo fare un racconto breve sull’evoluzione della proprietà della terra nella campagna cinese.

Dalla fondazione della repubblica popolare cinese, il partito comunista cinese per mantenere la promessa fatta durante la rivoluzione ai contadini ha distribuito loro le terre nell’anno 1950. Grazie alla riforma, i contadini ebbero la proprietà della terra. Dopo circa dieci anni, il governo voleva abrogare questo sistema che andava contro il principio del comunismo e cominciava la c.d. riforma sociale nella campagna secondo l’ideologia. Nel movimento, i contadini avevano consegato le proprie terra sotto le pressioni politiche e formarono le cooperazioni agrarie. I contadini diventavano i cooperatori. Teoriacamente, le terre che sono state consegnate dai contadini formavano un tipo di proprietà colletiva. I contadini incambio della proprietà avevano attenuto un diritto di cooperatore, ma in sostanza avevano perso la proprietà della loro terra. Come le imprese statali, anche le cooperazioni non funzionavano bene a causa dell’inefficienza economica. Dall’anno 1980 in poi, in campagna, con il permesso tacito del governo, i contadini cominciavano automaticamente una riforma che ha cambiato totalmente la Cina. I contadini sotto il nome della famiglia facevano un contratto di appalto con la propria cooperazione per avere una certa superficie di terra. Alla famiglia, che pagava un affitto annuale sul terreno alla cooperazione, rimanevano i prodotti della terra. In pochi anni, la campagna ebbe un’imprevedibile prosperità, la riforma nella campagna sollecitava la riforma nelle città. Quindi, si dice, lo sviluppo economico dal 1980 al 1990 è proprio un prodotto della riforma agraria nella campagna.

       Ma ci sono stati alcuni problemi, in fatti, la temporanietà del contratto di appalto ha limitato i contadini nel fare lungi investimenti sulla terra. La debolezza dei contadini era sfruttata dai funzionari delle cooperazioni. Dall’anno 1990 in poi, l’industrializzazione in Cina produsse una grande riduzione dei prezzi dei prodotti agrari. I contadini adesso rappresentano il ceto più povero della Cina. Quando la Cina entrò nello WTO, la situazione peggiorò ulteriormente.

       Per la riforma agraria, i giuristi stanno discutendo su tre soluzioni possibli

       La prima è la totale privatizzazione delle terre in campagna, cioè la ridistribuzione della proprietà della terra ai contadini. Ma la maggior parte dei giuristi pensa che sia una soluzione troppo radicale. Si incontrano sicuramente difficoltà numerose nella pratica. Per esempio, su quale basi, si distribuisce la terra? Proprio per mantenere la stablità sociale nella campagna, questa soluzione non sara adoperata sicuramente.

       La seconda è garantire meglio i contadini a livello giuridico. Cambia la natura del contratto di appalto agrario, e si trasforma il diritto contrattuale in diritto reale. I doveri dei contadini nel contratto saranno fissati da leggi speciali. I contadini possono investire e avere una garanzia attraverso il diritto. Questa è una soluzione realisitica che ha avuto i maggiori sostegni. Nella stesura della legge sui diritti reali, che è stata proposta dai giuristi, è stata seguita questa idea.

       La terza è una soluzione universale, ma più approfondita, secondo cui, il problema dei contadini è un problema più politico che giurisprudenziale. Quindi si devono abrogare tutte le limitazioni sui contadini, prendere le misure per realizzare i loro diritti politici. La cooperazione agraria che prima apparteneva ai contadini diventò un organo politico. Adesso, si deve intraprendere un processo di depoliticizzazione e si deve ristabilire il meccanismo della cooperazione agraria tutelando il diritto dei contadini.

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